ZEISS
DIALSCOPE 85 e Contax TVS DIGITAL
PROVA DEL CANNOCCHIALE ZEISS DIASCOPE
85T* FL CON ADATTATORE PER FOTO DIGITALI E FOTOCAMERE CONTAX TVS DIGITAL
(di prossima pubblicazione su TUTTIFOTOGRAFI)
Da sempre "innamorati" dei lunghi fuochi torniamo indietro
di qualche decina d'anni (...!) quando il nostro tele più spinto
era un 200mm che quadruplicavamo con due moltiplicatori di focale arrivando
alla - per allora - fantascientifica focale di un 800mm. Quando le compatte
digitali sono apparse sul mercato abbiamo fatto i primi esperimenti
di collegamento a un cannocchiale terrestre con risultati molto soddisfacenti.
Ma la prova che vi proponiamo in queste pagine ha battuto qualsiasi
precedente personale esperimento e qualsiasi più rosea aspettativa,
sia in termini di ingrandimenti raggiunti che di qualità finale
dell'immagine.
IL CANNOCCHIALE
Il cannocchiale è uno Zeiss Diascope 85 T* FL con oculare Vario
20-60x. Sulla carta quindi potevamo disporre di 60 ingrandimenti in
visione diretta, ma ben di più attraverso l'obiettivo della Contax,
uno Zeiss Vario-Sonnar 7.3-21.9, corrispondente ad un 35-105mm nel formato
24x36mm. L'ingrandimento massimo raggiungibile di questa combinazione
(grazie ai 60 ingrandimenti dell'oculare ed allo zoom della fotocamera)
è di 120 ingrandimenti, pari ad una focale di ben 6000mm nel
formato 24x36. Al cannocchiale va aggiunto tassativamente un treppiede
tanto per la visione diretta che, a maggior ragione, per la riprese
fotografiche: il treppiede in questione, marchiato Zeiss è fabbricato
dalla nostra italianissima Lino Manfrotto e monta una testa fluida video
per poter muovere con dolcezza lo strumento per carrellare sui soggetti
senza strappi, strappi che a questi ingrandimenti ci farebbero immediatamente
perdere dal campo inquadrato il soggetto che stiamo osservando. Insieme
al cannocchiale e al treppiede è d'obbligo, per fotografare,
il Quick-Camera Adapter: si monta tra il cannocchiale e il treppiede
e attraverso tre sistemi di regolazione permette di accoppiare perfettamente
sullo stesso asse ottico l'obiettivo di una qualsiaisi fotocamera digitale
compatta e l'oculare del cannocchiale. Attraverso un sistema a scarrellamento
rapido è anche possibile spostare la fotocamera per poter traguardare
direttamente attraverso l'oculare della macchina e rimettere la fotocamera
nell'identica posizione di scatto sempre con un solo movimento. E' evidente
che il sistema, anche se facilmente trasportabile, non nasce per sostituire
una fotocamera tradizionale con un super tele: il vantaggio del maggiore
ingrandimento si paga infatti con un sistema che deve necessariamente
lavorare su treppiede, non agevole quindi per continui spostamenti da
una zona all'altra, ma più per postazione di osservazione "semi
fisse".
LA PROVA SUL CAMPO
Abbiamo collegato la Contax TVS Digital al Diascope e abbiamo lavorato
in completo automatismo tranne che per la messa a fuoco che è
stata "bloccata" su infinito. Per prima cosa bisogna allineare
perfettamente l'obiettivo all'oculare: basta inquadrare un soggetto
chiaro ed uniforme e spostare micrometricamente la fotocamera finché
il soggetto apparirà uniformemente chiaro anche ai bordi: questo
permette di ottenere il duplice scopo di allineare l'obiettivo esattamente
sul centro dell'oculare e di avere il sensore perfettamente parallelo
al piano di fuoco. Attraverso le due regolazioni della messa a fuoco
del Diascope, la prima per la focheggiatura rapida, la seconda per la
focheggiatura fine, abbiamo effettuato la messa a fuoco osservando l'immagine
direttamente sul monitor LCD della fotocamera. Nonostante la Contax
TVS Digital - così come la stragrande maggioranza delle compatte
digitali - non disponga di un sistema di enfatizzazione del controllo
manuale della focheggiatura gli scatti ottenuti sono risultati perfettamente
a fuoco nel 90 dei casi. Noi suggeriamo comunque di effettuare più
di uno scatto per ogni soggetto variando di poco la messa a fuoco micrometrica
così da essere certi del miglior risultato. Ricordiamo che in
questi casi la corretta messa a fuoco dipende esclusivamente dalla corretta
messa a fuoco effettuata sul cannocchiale e non sulla macchina. Non
è possibile infatti contare sulla precisione dell'autofocus della
macchina - che in situazioni normali è per certo più accurata
della messa a fuoco manuale effettuata guardando il monitor della macchina
- : se la messa a fuoco dello strumento non è a posto non lo
sarà neppure nello scatto finale. Anche l'impiego di un diaframma
più o meno chiuso, e conseguente aumento della profondità
di campo è assolutamente inlnfluente sulla qualità della
messa a fuoco. Dopo aver effettuato la miglior messa a fuoco possibile
abbiamo cominciato a scattare: grazie al telecomando in dotazione con
la Contax TVS Digital non è stato necessario premere il pulsante
di scatto della macchina, scongiurando quindi il rischio di muovere
la macchina proprio durante il delicato momento dello scatto. Quando
si lavora, come nel caso della prova, a 120 ingrandimenti, bisogna fare
molta attenzione anche a fenomeni climatici, come il vento: basta una
leggera brezza per invalidare la nitidezza dello scatto.
IL RISULTATO
La qualità è a dir poco strabiliante e si mantiene eccellente
con qualsiasi ingrandimento dato dall'oculare zoom. Non abbiamo rilevato
nessuna delle tipiche aberrazioni cromatiche comuni ad attrezzature
dello stesso tipo grazie alle lenti alla fluorite del DIASCOPE. La correzione
effettuata da queste lenti trasforma l'obiettivo in super acromatico.
Zeiss utilizza i corretti suffissi del mondo dell'ottica per identificare
le correzioni effettuate sui cannocchiali, così che un suffisso
apo viene utilizzato solo quando l'obiettivo rispetta completamente
i severi parametri dell'ottica; super è a metà strada
tra l'acromatico e l'apocromatico: c'è ancora un residuo di aberrazione
cromatica ma ridotta a valori in pratica insignificanti. Anche la nitidezza
è superlativa: alle immagini pubblicate non è stata applicata
nessuna maschera di contrasto successiva allo scatto. Calcolando l'ingrandimento
dato dall'oculare e il raddoppio ottenuto utilizzando la fotocamera
sulla sua massima focale tele, abbiamo raggiunto la ragguardevole cifra
di un 6.000 mm con una qualità ottica veramente fantastica.
LE PROVE
(nota bene: tutte le immagini sono state scannerizzate da
un depliant e sono a bassa risoluzione)
- Scatto effettuato con la Contax TVS Digital su focale grandnagolare
(35mm). La freccia segna il cartello del cantiere che è stato
ingrandito con Photoshop (1b) per mostrare il livello di dettaglio
che, fotografando con l'obiettivo in posizione grandangolare da una
certa distanza è bassissimo
- Scatto effettuato con lo zoom in posizione tele (105mm). Nell'ingrandimento
con Photoshop (2b) è evidente ancora la "nebbia fitta"
presente sul cartello
- Scatto effettuato tramite il cannocchiale Diascope con l'oculare
zoom a 20x (corrispondente ad un 1500mm nel formato 24x36)
- Scatto con il Diascope con zoom a 40x (focale di 3000mm)
- Scatto con il Diascope con zoom a 60x (focale di 6000mm)
- Lo scolo di un tetto a focale 35mm
- Lo scolo di un tetto a focale 105mm
- Lo scolo di un tetto a focale 6000mm
- e 10. Confronto tra il dettaglio dell'immagine scattata a focale
105mm e quella a 6000mm
LA
PROVA E' STATA TRATTA DA UN DEPLIANT INFORMATIVO DELLA FOWA S.p.A. ED
E' STATA REALIZZATA DALLA REDAZIONE DELLA RIVISTA "TUTTI FOTOGRAFI"
DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE
info@fotopelloni.it
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